Il Gazzettino di Treviso

Braccio di ferro sugli addebiti, Banca Intesa condannata a rimborsare oltre 66mila euro a un’azienda trevigiana
La sentenza è stata emessa dal tribunale di Torino: erano immotivati. Daniela Ajese, legale della ditta: «Vittoria fondamentale, stabilisce il diritto del correntista di chiedere la revisione del saldo e l'eliminazione di addebiti illegittimi»

Sabato 1 Febbraio 2025 di Redazione Treviso
TREVISO - Sessantasemila euro da restituire all’azienda correntista, che da un saldo negativo passerà a un positivo di 32mila euro. Questo il verdetto della sentenza emessa dal tribunale di Torino sul caso di un’azienda trevigiana operante nel settore manifatturiero. Ormai da anni l’azienda, difesa dall’avvocato Daniela Ajese, aveva avviato una lunga disputa legale con Banca Intesa Sanpaolo per via di una serie di addebiti che, a parere dell’azienda, erano immotivati e illegittimi. Al termine del complesso iter giudiziario il tribunale ha dato ragione all’azienda e condannato la banca a rimborsare 66mila euro, oltre che a farsi carico di due terzi delle spese legali e di un risarcimento a favore del correntista.
La vicenda
Il conto era stato aperto nel 1991 con l'allora Cassa di Risparmio del Veneto. Tra i nodi contestati, l'anatocismo, cioè il calcolo degli interessi sugli interessi già maturati, tassi d'interesse superiori a quelli previsti dalla normativa vigente, l'imposizione di commissioni non pattuite per iscritto e l'applicazione di condizioni non trasparenti. L'azienda ha richiesto l'annullamento delle clausole ritenute illegittime e la rettifica del saldo del conto, con la restituzione delle somme indebitamente addebitate. Nonostante la contestazione della banca, che ha sollevato la questione della prescrizione decennale per i pagamenti precedenti al 3 febbraio 2010, in base alla diffida inviata nel febbraio 2020, la difesa legale dell’impresa, rappresentata dall’avvocato Daniela Ajese del Foro di Venezia, titolare dell’omonimo studio specializzato in diritto bancario e finanziario e co-fondatrice di EquilibrioFinanza, ha avuto successo.
Il legale
La sentenza ha riconosciuto un saldo positivo sul conto corrente dell'azienda, contrariamente a quanto erroneamente indicato negli estratti conto. Poiché il conto è ancora attivo, il Tribunale ha ordinato la dichiarazione di nullità delle clausole contestate e il ricalcolo del saldo escludendo gli importi illegittimi. «Questa sentenza segna una vittoria fondamentale, poiché stabilisce il diritto del correntista di chiedere la revisione del saldo del proprio conto corrente e l'eliminazione di addebiti illegittimi, sia passati che futuri - spiega - sottolinea l’avvocato Ajese - il conto continuerà a essere operativo, ma senza oneri indebiti. Grazie a questa decisione, il nostro cliente non solo non ha più alcun debito con la banca, ma ha anche diritto al rimborso delle somme e alle spese legali».
Ultimo aggiornamento: 2 Febbraio, 16:08© RIPRODUZIONE RISERVATA